Un viaggio nel benessere: Solomeo, il paese di Brunello Cucinelli
Già percepisci che c’è qualcosa di diverso pochi chilometri dopo essere usciti dallo svincolo per Perugia. Le aree industriali piano piano lasciano il posto alla campagna e ai piccoli centri con un passato agricolo ancora recente e che non possono certo vantare le bellezze dei borghi più famosi dell’Umbria.
Però, ad un certo punto, si percepisce davvero un cambio di passo. Si entra nel territorio di Solomeo e si tocca con mano l’influenza “umanistica” di un grande imprenditore che ha ridato dignità ad un borgo che ormai era sulla via dell’abbandono. Stiamo parlando di Brunello Cucinelli, che dall’umiliazione subita dal padre in fabbrica ha trasformato quell’emozione in un progetto industriale guidato dalla dignità morale e dalla dignità economica dell’uomo, traendo insegnamento dalla filosofia che ha studiato non tra i banchi di scuola ma per passione.
Dentro la “fabbrica” di Solomeo
Ho avuto il privilegio di poter visitare la sua “fabbrica” e il borgo di Solomeo, suo quartier generale, con tutte le opere donate alla sua comunità: un teatro, fruibile a prezzi accessibili soprattutto ai giovani, un’arena estiva per le molteplici manifestazioni e festival, un “oratorio laico” con campi sportivi e aree all’aperto per lo sport, una scuola per le arti e i mestieri dove gratuitamente i ragazzi possono formarsi avvicinandosi alla sartoria, all’arte muraria, alla viticoltura e al giardinaggio.
Dalla piazzetta principale del borgo posta in cima ad un dolce colle si può vedere la vallata abbellita e curata con questi interventi. Più in là si vedono un’area verde pubblica aperta a tutti dove spicca il monumento alla dignità dell’uomo fatto in travertino bianco, e una piccola vigna, il cui vino viene poi servito al ristorante aziendale.
Sempre nella vallata, al posto di brutti e anonimi capannoni si erge la sede della società, che sembra essere un moderno centro congressi, con prati curati e zampilli d’acqua. All’interno dell’azienda gli spazi sono uguali per tutti e quindi non si percepisce alcuna differenza di ruoli tra operai, impiegati e dirigenti. Tutto questo è voluto proprio per sottolineare la dignità del lavoro, qualunque esso sia, e dell’uomo.
Ora et labora, ma con calma
Nel del board della società di Solomeo un posto è riservato a un caro amico di Brunello Cucinelli, un monaco benedettino che ha il ruolo di vigilare che tutte le scelte aziendali non rechino danno all’uomo e alla natura (nel limite del possibile). Anche il tempo-lavoro è scandito dalla regola benedettina ora et labora; la pausa pranzo dura un’ora e mezza per lasciare il tempo alla relazione interpersonale o alla lettura e, solo in caso di incidenti o imprevisti, si resta oltre l’orario di lavoro, dirigenza compresa.
È inutile dire che in un contesto simile si “respira” un’atmosfera di positività e di benessere tra i lavoratori. Un giusto equilibrio tra tempo-lavoro e vita privata, tanto rispetto, bellezza e gentilezza sono gli ingredienti di questa particolare e, purtroppo, poco diffusa realtà.