COSÌ BANCHE E IMPRESE ITALIANE SUPPORTANO CULTURA SPORT E FORMAZIONE
I VANTAGGI PER LE AZIENDE
Ottime iniziative per l’economia locale, dunque. Ma le aziende cosa ci guadagnano? Perché spendono soldi per sostenere festival, teatri, mostre, musei, manifestazioni sportive? Lo spieganole stesse aziende: il 19,2% delle imprese che hanno rispsto ai questionari di RSM-Makno dichiarano di essere interessati al “ritorno d’immagine”, il 17,2% per tradizione, il 13,3% per strategia di marketing, l’11,1% per relazioni con la comunità o il territorio conoivolto dalla manifestazione e il 10,6%per richiesta diretta di un operatore culturale.
AZIENDE-OPERATORI CULTURALI, UN DIALOGO CON QUALCHE OMBRA
La ricerca evidenzia però anche alcuni problemi strutturali che frenano gli investimenti e il supporto imprenditoriale al sistema della cultura. In particolare:
- scarsa conoscenza del sistema culturale e scarsità di strumenti di misurazione;
- scarsa o nessuna informazione sui possibili benefici economico-finanziari [es. Art Bonus e Tax Credit];
- ruolo non positivo delle agenzie di organizzazione e intermediazione;
- bassa competenza delle funzioni marketing sia delle istituzioni che delle imprese;
- diversità di linguaggio tra imprese ed operatori culturali;
- qualche disallineamento sugli obiettivi che l’impresa vorrebbe raggiungere rispetto a quelli degli organizzatori;
- (presunta) disorganizzazione delle istituzioni culturali.
Il che porta a pensare che, per usare un’espressione cara al marketing, ci siano ampi margini di miglioramento nel rapporto tra il settore delle imprese e quello della cultura. È però il rapporto stesso che suggerisce alcune strade da percorrere, che si possono riassumere nel suggerimento che i due attori di questo dialogo comunicazione traloro in modo maggiormente professionale, specializzato e con comptenze su entrambi i fronti, ma anche in una maggiore e più puntale comunicazione verso il pubblico. Suggerimento che Nuova Economia è pronta a raccogliere.