Changes, il Barolo contro caporalato e lavoro in vigna

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Changes Grandi Langhe 2023 Consorzio Barolo

Nell’ambito dell’evento Grandi Langhe 2023 appena conclusosi e organizzato dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, si è svolto il convegno “Changes”, importante il momento di dibattito e confronto sui grandi temi legati al mondo del vino.

Tema di quest’anno, la gestione della manodopera in vigna, occasione per presentare le iniziative intraprese dal Consorzio per contrastare lo sfruttamento del lavoro. In particolare sono stati presentati i risultati del “VI Rapporto su caporalato e agromafie”, ricerca realizzata dall’Osservatorio Placido Rizzotto di FLAI CGIL che ha appunto fotografato il fenomeno dello sfruttamento del lavoro in agricoltura in Italia.

I dati del Rapporto presentato a Changes sono impressionanti: nel settore agricolo i lavoratori irregolari sarebbero oltre 230.000,  di cui almeno 55.000 donne, che “rappresentano un quarto del totale degli occupati e oltre il 34% dei lavoratori dipendenti del settore. Sulle 820 milioni di ore effettivamente lavorate in quest’ambito,  “quasi due quinti – pari a oltre 300 milioni di ore – non sono regolari”. Nel settore primario, aggiungono gli estensori del rapporto, “il valore aggiunto sommerso, generato solo dalla componente di lavoro irregolare, rappresenta quindi il 16,9% del totale del comparto agricolo”.

Il Consorzio a Changes: impegno contro lo sfruttamento

“Da anni ci impegniamo per l’emersione ma soprattutto per proporre soluzioni al fenomeno – ha dichiarato Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, durante i lavori di Changes – che sappiamo essere una criticità da sanare. Insieme al mondo delle cooperative agricole abbiamo avviato progetti e interlocuzioni continue che hanno portato alla definizione di protocolli che disciplinano il reclutamento, le retribuzioni e le condizioni dei lavoratori.”

“Inoltre – ha proseguito Ascheri – con l’Accademia della Vigna, progetto ideato e coordinato da Weco, abbiamo avviato un percorso formativo per dare modo ai lavoratori di apprendere quelle competenze che possano valorizzarne le professionalità e migliorarne le condizioni. Infine, stiamo valutando di dare vita a un soggetto terzo, con la collaborazione di diversi attori, per poter disintermediare la selezione e proporre alle cantine consorziate un interlocutore affidabile e che agisce nel pieno rispetto delle norme”.

“Irregolarità presenti in tutta Italia”

Il Presidente dell’Osservatorio, Jean-Renè Bilongo, ha poi sottolineato a Changes la presenza diffusa di lavoro agricolo irregolare e sommerso nel sud Italia. Bilongo ha riferito che in alcune regioni del sud, il lavoro agricolo non regolare può superare il 40% della manodopera impiegata, con una elevata presenza di lavoratori immigrati.

Davide Donatiello, docente di Sociologia dell’Università di Torino, ha portato l’argomento su un livello regionale e locale, evidenziando che anche in Piemonte il fenomeno è presente e non va sottovalutato. Donatiello ha sottolineato la necessità di un lavoro di rete tra i territori, dove i lavoratori irregolari si spostano a seconda dei periodi dell’anno, per concordare politiche e interventi efficaci.

Ovviamente, i controlli ci sono e si fanno sentire. Nel rapporto illustrato a Changes si legge infatti che “nel corso del 2021 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha effettuato 65.686 ispezioni (su un totale di oltre 91 mila accessi effettuati nell’attività di vigilanza).

Quasi il 9% di queste ha riguardato il settore agricolo. E sul totale delle ispezioni definite in Agricoltura circa 3.000 hanno dato un riscontro irregolare (ca. il 55%). I lavoratori interessati dagli illeciti individuati nel settore agricolo sono stati 6.804 (l’11% del totale)”.

 

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